Vediamo adesso brevemente altre forme di torcicollo, interessanti da conoscere ma di interesse non fisioterapico.
Torcicollo oculare
Il bambino mantiene la testa in posizione di torcicollo per migliorare la funzionalità visiva, ridotta dall’insorgenza di fenomeni come miopia, astigmatismo, nistagmo, o per compensare uno strabismo. La posizione peggiora durante l’attività di fissazione e diventa più evidente quando il bambino acquisisce la posizione seduta e quando migliora la funzionalità visiva (dopo il 4° mese di vita). In questi casi è necessaria una visita dall’oculista. La posizione della testa non va corretta finché persiste il difetto visivo.
Torcicollo parossistico alternante
Questo torcicollo si riconosce perché inizia nel primo anno di vita (in particolare tra il 2° e l’8° mese), accompagnato da episodi di torcicollo ricorrenti, intermittenti e alternanti. Possono durare da alcune ore a alcuni giorni, e si ha una remissione completa e spontanea entro i 2-3 anni. Talvolta si possono sviluppare in seguito altri sintomi caratteristici delle sindromi periodiche che nel bambino più grande possono essere ad esempio dolori addominali ricorrenti, emicrania, disturbi del sistema vestibolare come il mal di macchina.
Torcicollo da anomalie scheletriche
Si può presentare nella scoliosi congenita o nella sublussazione delle prime due vertebre cervicali non traumatica (quest’ultima tipica nella sindrome di Down).
Torcicollo da disturbi neurologici
Potrebbe verificarsi per esempio a causa di tumori midollari e cerebellari, nello sviluppo neuromuscolare anormale o ritardato, o nelle sindromi distoniche.
Torcicollo doloroso acquisito
Può verificarsi in seguito a patologie infiammatorie (come otite, artrite idiopatica giovanile, ascesso retrofaringeo); oppure in seguito ad un trauma (dei muscoli o legamenti cervicali, una sublussazione delle prime vertebre cervicali o una frattura); o in seguito a patologie tumorali.