L’intervento che viene fatto in caso di piede piatto nei bambini è chiamato dagli addetti ai lavori artrorisi dell’articolazione sotto-astragalica con vite RSB calcaneo-stop polimerica e ha l’obiettivo di riallineare il retropiede (formato dall’astragalo e dal calcagno) che è ruotato internamente.
I tempi di recupero dopo l’operazione per il piede piatto per poter iniziare attività sportiva sono di circa 3 mesi. Subito dopo l’intervento viene applicato un tutore/stivaletto per circa 15 giorni. Già dal giorno successivo all’operazione è possibile camminare con i tutori con l’aiuto delle stampelle. Ci sono alcune situazioni in cui insieme all’operazione nella quale viene inserita la vite polimerica riassorbibile viene fatto anche un allungamento del tendine d’achille, che a volte è necessario (in base alla valutazione del chirurgo) per permettere di riallineare l’articolazione sotto-astragalica. In questi casi ci sono alcune accortezze in più durante la prima settimana legate al cammino e al tempo per il quale viene portato il tutore.
Fisioterapia dopo operazione piede piatto nei bambini
Una volta tolto il tutore è consigliabile iniziare un percorso fisioterapico che dura circa 2-3 mesi. Spesso la fisioterapia viene iniziata già prima dell’intervento tramite esercizi specifici pre-operatori di allungamento muscolare, esercizi di rieducazione al passo ed esercizi propriocettivi per il piede che facilitano il buon risultato dell’operazione.
La prima fase del percorso fisioterapico di riabilitazione piede piatto
l trattamento fisioterapico postoperatorio è suddiviso in diverse fasi.
La prima fase, in cui il bambino indossa gli stivaletti prevede:
- addestramento utilizzo canadesi;
- rinforzo dei muscoli flessori ed estensori dell’anca;
- addestramento al carico progressivo durante la deambulazione con stivaletto;
- controllo della stazione eretta;
- esercizi di equilibrio e propriocezione
La seconda fase del percorso fisioterapico di riabilitazione piede piatto
La seconda fase, in seguito a rimozione dello stivaletto prevede:
- progressivo addestramento alla deambulazione con le stampelle e, dopo circa dieci giorni, senza stampelle;
- incremento del lavoro di propriocezione ed equilibrio;
- mobilizzazione della caviglia e del piede;
- trattamento manuale della cicatrice;
- stretching dei muscoli dell’arto inferiore (in particolare del muscolo del polpaccio e dei muscoli posteriori della gamba);
- addestramento alla percezione della posizione del retropiede;
- addestramento a salire e scendere le scale;
- rinforzo muscolare progressivo agli arti inferiori.
Al termine del percorso fisioterapico sarà possibile tornare a svolgere con una ripresa graduale l’attività sportiva preferita. Inoltre, è consigliabile periodicamente fare visite di controllo dal chirurgo e/o terapista per verificare il consolidamento del percorso di guarigione.