Fratture nei Bambini: come fare Riabilitazione

Gentile signora Fiammetta, innanzitutto vorrei ringraziarla per averci scritto.

Inizio con alcune informazioni sulle caratteristiche delle fratture nei bambini.
Le caratteristiche anatomiche delle ossa dei bambini sono diverse da quelle degli adulti, da un punto di vista biomeccanico, ma anche fisiologico. Infatti, le ossa dei bambini alla nascita sono formate per lo più da tessuto cartilagineo, che attraverso un lungo processo di ossificazione viene sostituito da tessuto osseo. La cartilagine di accrescimento nei bambini svolge un ruolo fondamentale: essa è presente alle estremità delle ossa lunghe e gli permette di “allungarsi” fino alla fine della crescita.

Un ulteriore particolarità nei bambini è svolta dalla maggiore plasticità dell’osso che determina un parziale assorbimento delle forze di impatto dell’evento traumatico. La conseguenza che ne deriva è che la rottura completa dell’osso dei bambini sia più rara che negli adulti e si possono quindi osservare diversi tipi di fratture incomplete caratteristiche solo dell’età dello sviluppo.
Le fratture tipiche che si possono riscontrare nei bambini sono: fratture da compressione, fratture da deformità plastica e fratture a legno verde.

Per quanto riguarda la sede, l’arto superiore è colpito nei ¾ dei casi, invece gli arti inferiori sono coinvolti meno frequentemente.
Le localizzazioni più frequenti sono:

• frattura di polso (interessamento del radio nel 23% dei casi)
• frattura della mano (20%)
• frattura di gomito (12%)
• frattura della clavicola (6%)
• frattura della tibia (6%)
• frattura dell’articolazione tibio-tarsica (4%)
• frattura di femore (2%).

Se vuole, può consultare la nostra pagina sulle fratture nei bambini per avere informazioni più approfondite sul tema.

Come lei, signora Fiammetta, ha giustamente scritto “ i bambini guariscono più velocemente degli adulti”.
Infatti le fratture in età pediatrica spesso hanno esito più favorevole di quelle dell’adulto, perché i bambini hanno una capacità di rimodellamento scheletrico più veloce dell’adulto, questo varia con l’età e permette di recuperare in tempi più rapidi.

Rispondendo poi alla sua domanda sui “tempi di recupero” del bambino, diciamo che questi dipendono dal tipo di frattura, dalla sede, dall’età e dalla presenza di disturbi che possono ritardare la guarigione (per esempio il diabete).
Il tempo necessario per la guarigione di una frattura varia da settimane a mesi ma in linea di massima si può dire che è di circa 30-40 giorni.

Continuando con un altro suo quesito se “la riabilitazione dopo le fratture è comunque utile o non è necessaria” si può dire che nella maggioranza dei casi è necessario un percorso fisioterapico, che può variare come durata in base ai fattori elencati in precedenza. Gli elementi su cui è importante porre attenzione per valutare quando il bambino necessita di continuare con la fisioterapia principalmente sono le limitazioni articolari, la debolezza muscolare, alterazioni del movimento o del cammino per favorire quindi un completo recupero funzionale.

Per concludere è importante sapere che le fratture in età pediatrica possono creare alcune insidie, ovvero quello che lei, signora Fiammetta, ha chiamato “fratture mal curate”.
Il rischio principale nelle fratture dei bambini è la difficoltà di anticipare eventuali difetti di crescita che si possono avere in seguito a danni a carico delle cartilagini di accrescimento.
Le cartilagini di accrescimento sono particolarmente vulnerabili alle fratture poiché la cartilagine è più fragile rispetto all’osso. La frattura di una cartilagine di accrescimento può interrompere la crescita dell’osso o provocare deformità.
Inoltre altri fattori di difficoltà possono essere causati dalla limitata visibilità radiologica di alcune lesioni ossee: queste sono legate sempre dalla presenza della cartilagine di accrescimento che rende in alcuni casi le fratture nei bambini più difficili da rilevare all’esame radiografico quindi è preferibile un consulto con personale sanitario specializzato nell’età evolutiva.