Esistono numerose classificazioni delle fratture, la classificazione più inclusiva nella letteratura nordamericana identifica tre ampi gruppi:
- Da traumi accidentali. Si tratta delle lesioni più frequenti, secondarie a episodi durante le attività ricreative come il gioco o l’utilizzo di bicicletta, monopattino, pattini a rotelle, hoverboard, skateboard.
- Da cause non accidentali. Si tratta delle fratture che si verificano nel bambino percosso o scosso (shaken baby syndrome). Infatti, in presenza di alcune fratture sospette (come ad esempio nei casi di fratture multiple a diversi stadi di consolidazione) e in presenza di altri segni (come edemi, ematomi, bruciature, morsi o graffi) bisogna sempre sospettare un caso di abuso e/o maltrattamento. Purtroppo questo tipo di lesioni sono in aumento negli ultimi anni.
- Le fratture patologiche. Queste ultime avvengono nel caso di bambini con patologie malformative, dismetaboliche o tumorali. In questi casi le ossa risultano indebolite e sono più soggette a fratture.
Un’ulteriore classificazione molto utilizzata distingue invece le fratture in:
- Fratture composte: quando vi è una rottura dell’osso ma i frammenti ossei conservano la loro posizione anatomica;
- Fratture scomposte: quando i frammenti ossei che si creano dalla frattura migrano in posizione differente;
- Fratture esposte: in cui vi è una lacerazione della cute e una esposizione esterna dell’osso;
- Fratture comminute: caratterizzata dalla produzione di numerosi frammenti ossei.
I principali segni e sintomi delle fratture sono:
- Impotenza funzionale (non si riesce a muovere la parte lesa);
Può capitare che le fratture siano asintomatiche, che quindi il bambino non provi dolore.
Tuttavia, la maggior parte delle volte il dolore viene percepito dal bambino che reagisce diversamente in base all’età. Nel caso di un bambino molto piccolo la reazione prevede un pianto inconsolabile. Nel caso di un bambino più grande, invece, la reazione tipica è quella di assumere un atteggiamento protettivo nei confronti della parte lesa e di tenere posizioni antalgiche.
Quando si verifica un trauma la prima cosa da fare è valutare la dinamica dell’avvenimento:
- Se siamo in presenza di un trauma maggiore, per esempio una caduta dall’alto o un incidente, bisogna chiamare il 112, ascoltare le indicazioni dell’operatore e muovere il meno possibile il bambino.
- Se il trauma è stato un trauma minore, per esempio il bambino viene da noi tenendosi il braccio, è consigliabile lasciare l’arto nella posizione in cui il bambino preferisce ed evitare di muoverlo, valutare se è gonfio e se la cute è integra, immobilizzare la parte, applicare del ghiaccio (avvolto in un panno e non a contatto diretto con la cute) e recarsi al pronto soccorso.
In pronto soccorso verranno eseguiti gli accertamenti necessari (solitamente l’esame diagnostico più comune in caso di sospetta frattura è una radiografia) e l’ortopedico valuterà poi in base alla diagnosi effettuata il trattamento migliore. L’ortopedico può diagnosticare un trattamento di tipo incruento, e quindi senza necessità di incisione di tessuti, o se è necessario un intervento chirurgico.