Spesso non ci rendiamo conto di compiere movimenti e micromovimenti, come l’oscillazione delle braccia lungo i fianchi durante la camminata, o l’allungamento della mano per prendere un bicchiere sul tavolo. Dopo 30-40 giorni di gesso, questo tipo di gesti non risulteranno più così facili e scontati. In acqua l’arto superiore che dovrà essere riattivato diventerà leggerissimo e quindi più semplice da muovere.
Inizialmente i gesti saranno eseguiti a bassa velocità in modo che il paziente possa percepirli pienamente, senza la necessità di dover vincere un eccessiva resistenza da parte dell’acqua. Infatti più veloce sarà l’esecuzione di un gesto e maggiore sarà la resistenza fornita dall’acqua e quindi più grande lo sforzo necessario per eseguire tale movimento.
Ripristinare la piena mobilità della spalla dopo una lussazione acromion claveare, o di un gomito dopo una frattura sarà il nostro primo obiettivo. Successivamente ci occuperemo di indurre i nostri piccoli pazienti a ritrovare un naturale e spontaneo utilizzo dell’arto nella quotidianità della loro vita domestica, scolastica e sportiva.
Ritrovare la forza e quindi la fiducia per sottoporre l’arto a compiere determinati sforzi, come sollevare lo zaino pieno di libri o prendere a cavalluccio un amico per vedere chi è più forte, saranno solo alcune tra le migliaia di prove che si troveranno ad affrontare di nuovo. Tornare a fare tennis, basket, pallavolo, sarà il completamento perfetto del loro percorso fisioterapico iniziato in acqua.
Buon allenamento a tutti ragazzi!!!