Ogni percentile ha la sua linea che ha un andamento parallelo agli altri percentili.
La curva più bassa è quella del 3° percentile, quella più alta è quella del 97° percentile.
Quindi a ogni età e per ogni misurazione, per quanto riguarda l’altezza, significa che:
- il 97° percentile rappresenterà i bambini più grandi: 3 su 100 saranno più grandi e i restanti 97 saranno più piccoli;
- il 3° percentile rappresenterà i bambini piccoli: 3 su 100 saranno più piccoli e i restanti 97 saranno più grandi;
- il 50° percentile (ovvero la mediana) significa che il 50% dei bambini della sua età sono più alti e l’altro 50% sono più bassi.
Dopo la nascita fino ai 2 anni di vita le curve di crescita dei bambini a cui far riferimento sono quelle dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (e includono anche i percentili della circonferenza cranica).
Dai 2 anni in poi i pediatri italiani, oltre alle curve dell’OMS, hanno a disposizione le “curve di crescita di Cacciari” che consentono l’inquadramento del bambino in termini di indici di massa corporea (BMI), peso, statura e sono disponibili riferimenti differenziati per i bambini dell’Italia centro-settentrionale e per l’Italia meridionale.
L’utilità di queste curve è quella di evidenziare eventuali differenze che possono fare ipotizzare obesità o eccessiva magrezza, oppure bassa o alta statura.
È importante ricordare che la velocità e l’entità della crescita non dipendono solo da fattori alimentari ma anche da fattori genetici e ormonali.
Ecco il grafico di una curva di crescita e un esempio di come si calcola il percentile del proprio bambino: