Il pavimento pelvico è un insieme di muscoli e tessuti che sostiene gli organi pelvici e contribuisce
a importanti funzioni corporee come la continenza urinaria e fecale, la sessualità e lo svuotamento .
Quando insorgono sintomi come dolore, incontinenza o sensazione di peso nella zona pelvica, è
fondamentale intraprendere un percorso di valutazione e riabilitazione fisioterapica adeguato.
In cosa consiste la valutazione del pavimento pelvico?
La valutazione fisioterapica del pavimento pelvico è un processo accurato e personalizzato che non
si limita all’esame fisico, ma parte da un colloquio approfondito.
Questo approccio consente di comprendere la persona nella sua interezza, considerando non solo i sintomi ma anche la loro evoluzione e il contesto in cui si manifestano.
Anamnesi funzionale
Fin dal primo incontro, il fisioterapista raccoglie informazioni dettagliate sulla storia clinica e
personale del paziente. Anche se spesso è presente una diagnosi medica, l’obiettivo in questo
contesto è quello di stilare una diagnosi funzionale, utile per impostare il trattamento riabilitativo.
Durante il colloquio verranno indagate:
• Le modalità di insorgenza dei sintomi,
• La loro evoluzione nel tempo,
• La variazione dei sintomi nelle 24 ore,
• La relazione con diverse fasi della giornata o attività specifiche.
Fattori aggravanti e allevianti
Un’altra parte essenziale della valutazione riguarda l’identificazione dei fattori che peggiorano o
alleviano i sintomi. Questo permette di comprendere meglio i meccanismi disfunzionali sottostanti
e di iniziare a costruire insieme un piano d’intervento mirato e condiviso.
Aspettative e obiettivi del paziente
Durante il primo incontro, il fisioterapista pone anche una domanda fondamentale: “Quali sono le
tue aspettative e i tuoi desideri?”.
Nel contesto clinico, si tende spesso a pensare che sia il professionista a gestire ogni aspetto del
percorso di cura. Tuttavia, la fisioterapia del pavimento pelvico è un lavoro collaborativo, dove gli
obiettivi terapeutici vengono stabiliti insieme, tenendo conto sia delle esigenze del paziente che
della realtà clinica.
Gli obiettivi saranno suddivisi in:
- Breve termine: come il sollievo dai sintomi più acuti,
- Medio termine: come il recupero funzionale e l’autonomia,
- Lungo termine: come la prevenzione delle recidive e il miglioramento della qualità della
vita.
Educazione al dolore pelvico
In presenza di dolore pelvico persistente, una parte essenziale del trattamento è rappresentata dalla
educazione al dolore, conosciuta anche come Pain Neuroscience Education.
Questa fase ha lo scopo di:
• Spiegare in modo chiaro e accessibile i meccanismi del dolore,
• Comprendere le cause di persistenza del dolore,
• Aiutare il paziente a diventare consapevole del proprio corpo e del suo funzionamento.
Educare la persona su ciò che accade nel sistema nervoso e nei tessuti pelvici consente di ridurre la
paura, aumentare il controllo e migliorare la capacità di autogestione durante il percorso
riabilitativo.
La valutazione fisica sul lettino
Solo dopo aver completato la parte anamnestica e aver instaurato un rapporto di fiducia, il
fisioterapista procede con la valutazione fisica sul lettino. Questa avviene in un ambiente protetto
e riservato, con il massimo rispetto della privacy e della sensibilità della persona.
Durante questa fase si valuta:
• La funzionalità del pavimento pelvico,
• La sensibilità e i riflessi neuromuscolari,
• La forza muscolare,
• La resistenza allo sforzo,
• La presenza di tenderness (aree dolenti alla palpazione),
• Eventuali discomfort o rigidità.
Questa valutazione fornisce una baseline oggettiva su cui basare il percorso terapeutico e
rappresenta un momento chiave per definire le strategie personalizzate di intervento. La
valutazione, in base alla presenza dei sintomi, viene eseguita anche in piedi oppure durante l’attività
che può essere maggiormente provocativa(anche mentre si corre!)
Strutturare un piano terapeutico
Il piano terapeutico verrà costruito in modo individuale, considerando le specifiche esigenze
cliniche e personali della persona. Sarà articolato in due ambiti principali:
1. Trattamento in ambulatorio
Durante le sedute, il fisioterapista applicherà tecniche specifiche per:
• Migliorare il tono e il controllo muscolare del pavimento pelvico,
• Alleviare il dolore e la tensione miofasciale,,
• Lavorare su eventuali disfunzioni urologiche, ginecologiche o proctologiche.
2. Programma domiciliare
Il successo del trattamento dipende anche dall’aderenza a esercizi e strategie da svolgere a casa.
Il paziente riceverà indicazioni chiare e semplici per:
• Eseguire esercizi mirati alla propria condizione,
• Modificare alcune abitudini disfunzionali,
• Monitorare l’evoluzione dei sintomi.
Questo approccio integrato consente un miglioramento continuo, anche al di fuori delle sedute
fisioterapiche.
Quando rivolgersi a un fisioterapista del pavimento pelvico?
È consigliato consultare un professionista in presenza di:
• Incontinenza urinaria o fecale,
• Sensazione di peso o pressione in zona pelvica,
• Dolore durante i rapporti sessuali,
• Dolore pelvico persistente,
• Disfunzioni legate a gravidanza o post-parto,
• Recupero post-chirurgico uroginecologico.
Conclusioni
La valutazione del pavimento pelvico è un percorso complesso ma fondamentale, che richiede
ascolto, personalizzazione e competenze specifiche. Grazie a una valutazione funzionale attenta e a
un trattamento integrato tra ambulatorio e domicilio, è possibile migliorare la qualità della vita,
ridurre il dolore e recuperare il benessere pelvico.
Affidarsi a un fisioterapista specializzato significa intraprendere un cammino consapevole e
condiviso verso il proprio equilibrio corporeo.
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