Correre è una delle attività più praticate per migliorare la forma fisica, ridurre lo stress e mantenere un buon stato di salute generale. Tuttavia, chi si avvicina al running per la prima volta si trova spesso a porsi una serie di dubbi: può causare mal di schiena o problemi alle articolazioni? Quando è opportuno fare stretching? È meglio scegliere il tapis roulant o la corsa all’aperto? E, infine, qual è la tecnica di appoggio del piede più corretta?
In questo articolo rispondiamo in modo chiaro e sintetico alle quattro domande più frequenti, rivolgendoci a un pubblico di non esperti che desidera informazioni pratiche per correre in sicurezza.
Correre fa male alla schiena o alle ginocchia?
Domanda: molti pensano che la corsa solleciti eccessivamente la colonna vertebrale e le articolazioni degli arti inferiori. È davvero così?
Risposta:
Contrariamente alla credenza comune, una pratica di corsa regolare, moderata e ben programmata non solo non danneggia schiena e ginocchia, ma può rinforzare la struttura muscolo-scheletrica:
- Dischi intervertebrali più robusti: l’alternanza di carico e scarico durante la corsa stimola il nutrimento dei dischi, favorendo elasticità e resistenza.
- Minore incidenza di artrosi: studi comparativi fra runner e soggetti sedentari hanno evidenziato una ridotta degenerazione delle cartilagini di ginocchia e anche nei corridori regolari.
- Rinforzo muscolare: i muscoli che sostengono il rachide e le articolazioni dell’anca lavorano in sinergia per stabilizzare il corpo, riducendo il rischio di microtraumi.
È importante, però, rispettare un programma graduale e non forzare mai su distanze o velocità eccessive, soprattutto nelle fasi iniziali. Un sovraccarico improvviso può provocare infiammazioni e dolori localizzati.
Stretching: prima o dopo l’allenamento?
Domanda: quando è il momento migliore per dedicarsi allo stretching statico e dinamico?
Risposta:
Lo stretching è fondamentale per mantenere flessibilità e mobilità articolare, ma il suo inserimento nella sessione di allenamento deve seguire regole precise:
- Prima dell’allenamento:
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- Stretching dinamico (es. oscillazioni controllate delle gambe, circonduzioni delle braccia) per riscaldare i gruppi muscolari e preparare articolazioni e muscoli all’attività.
- Evitare lo stretching statico prolungato, che può ridurre temporaneamente la forza muscolare e rendere meno efficaci i movimenti esplosivi.
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- Dopo l’allenamento o a distanza:
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- Stretching statico (posizioni mantenute per 20–30 secondi) aiuta a rilassare i muscoli, ripristinare la lunghezza ideale delle fibre e prevenire le rigidità post-allenamento.
- Programmare almeno 10–15 minuti di stretching al termine della sessione o in momenti dedicati al recupero attivo.
Tapis roulant o corsa all’aperto: quale scegliere?
Domanda: è preferibile allenarsi sul tapis roulant o correre su strada (o sentieri naturali)?
Risposta:
Entrambe le soluzioni presentano vantaggi e svantaggi, perciò la scelta dipende dalle esigenze individuali, dalle condizioni climatiche e dagli obiettivi di allenamento.
Caratteristica | Tapis roulant | Corsa all’aperto |
Superficie | Costante, ammortizzata, priva di ostacoli | Variabile (asfalto, sterrato, erba) |
Tecnica | Tende a uniformare il passo | Richiede adattamento continuo al terreno |
Controllo | Regolazione precisa di velocità e inclinazione | Più difficile gestire ritmi e pendenza |
Condizioni meteorologiche | Indipendente dal clima | Soggetta a pioggia, vento, caldo/freddo |
Coinvolgimento mentale | Può risultare monotono | Stimolante e vario, favorisce motivazione |
Consiglio:
- Utilizza il tapis roulant per allenamenti regolari quando le condizioni esterne non sono favorevoli o per controllare con precisione ritmo e inclinazione.
- Prediligi la corsa all’aperto per abituare il corpo a superfici diverse, migliorare l’equilibrio e godere di benefici psicologici legati al contatto con la natura.
Come deve appoggiare il piede durante la corsa?
Domanda: è meglio atterrare con tallone, mesopiede o avampiede?
Risposta:
La tecnica di appoggio è un tema ampiamente dibattuto, ma l’attenzione principale dovrebbe essere rivolta alla cadenza(passi al minuto) piuttosto che alla parte del piede:
- Cadenza di corsa:
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- Un ritmo di 180–190 passi al minuto è considerato ideale per ridurre il tempo di contatto con il suolo e diminuire le forze d’impatto.
- Strumenti come metronomi o app dedicate possono aiutare a trovare e mantenere la frequenza corretta.
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- Riduzione dell’impatto:
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- Atterrare in modo “silenzioso” aiuta a moderare la forza di rimbalzo.
- Scarpe con indice minimalista (basso drop, suola flessibile e leggera) favoriscono un appoggio più morbido e consentono al piede di adattarsi al terreno.
Nota: non esiste un “appoggio universale”: ogni runner può avvertire maggiore comfort e stabilità con uno stile leggermente diverso. L’importante è che la tecnica prescelta non provochi dolori o fastidi.
Conclusioni
Correre in modo sicuro ed efficace richiede solo qualche accorgimento di base:
- Non demonizzare l’attività: la corsa, se praticata con gradualità, rafforza schiena e articolazioni.
- Programmare lo stretching: dinamico prima della sessione, statico dopo o in momenti separati.
- Scegliere l’ambiente di allenamento: tapis roulant per controllo e praticità, corsa all’aperto per varietà e stimoli naturali.
- Curare la cadenza: tra 180 e 190 passi al minuto e scarpe adeguate per ridurre impatto e affaticamento.
Se, nonostante questi consigli, dovessero insorgere dolori persistenti o fastidi di entità rilevante, è opportuno rivolgersi a un professionista (fisioterapista o medico dello sport) per una valutazione personalizzata. Buona corsa!
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