Hai partorito da poco, ma hai ancora una pancia abbastanza pronunciata? Potrebbe trattarsi di
diastasi dei retti, una separazione dei muscoli addominali frequente nel post-parto. In questo
articolo, pensato per chi non è esperto, scoprirai:
• Che cos’è la diastasi dei retti
• Quali sono sintomi e fattori di rischio
• Come si effettua la diagnosi
• In che modo la fisioterapia può aiutare
• Quali esercizi seguire
• Tempistiche di recupero e consigli pratici.
Che cos’è la diastasi dei retti
La diastasi dei muscoli retti dell’addome è una separazione lungo la linea alba, la fibra
connettivale che unisce i due muscoli retti (i “six-pack”). Durante la gravidanza, l’aumento di
volume dell’utero e degli ormoni — in particolare la relaxina — favoriscono l’allungamento e
l’assottigliamento della linea alba. Dopo il parto, in alcuni casi i tessuti non tornano
completamente alla loro posizione originaria, causando:
• Una distanza eccessiva (> 2 cm) tra i margini dei muscoli retti
• Una protuberanza o “pinna” addominale, soprattutto sotto sforzo.
Cause e fattori di rischio
La diastasi addominale può colpire fino al 60 % delle neomamme e dipende da più fattori:
1. Gravidanza, con maggiore impatto se multipla o gemellare
2. Grande aumento di peso o crescita rapida della pancia
3. Età materna elevata (> 35 anni)
4. Parti precedenti con breve intervallo di tempo
Sintomi e segni
Riconoscere la diastasi è il primo passo per intervenire tempestivamente. I sintomi più comuni
includono:
- “pinna” addominale visibile quando si solleva la testa da supini
- Debolezza del “core”, con difficoltà nel passaggi di posizione da sdraiata a seduta e
sensazione di fatica nell’attivazione addominale su attività in piedi. - Problemi di digestione o gonfiore addominale soprattutto nel post-pranzo vista l’incompetenza della muscolatura addominale.
Diagnosi
La diagnosi di diastasi dei retti può essere eseguita con:
1. Autovalutazione a casa
◦ Sdraiati supina con le ginocchia flesse.
◦ Solleva leggermente la testa e i talloni.
◦ Palpa con le dita la linea mediana per misurare la distanza fra i muscoli retti.
2. Valutazione specialistica
◦ Fisiatra o fisioterapista specialista in fisioterapia muscoloscheletrica o
specialista in fisioterapia del pavimento pelvico
◦ Misurazione della separazione con centimetro o ecografia, meglio se ecografia
◦ Valutazione generale del movimento e della capacità e qualità dell’attivazione
addomino pelvica durante le attività della vita quotidiana
Il ruolo della fisioterapia
La fisioterapia è il cardine del trattamento conservativo della diastasi. Gli obiettivi principali
sono:
• Rendere più funzionali e competenti i muscoli addomino-pelvici(trasverso dell’addome,
obliqui, pavimento pelvico, muscoli della schiena)
• Alleviare i sintomi legati alla sensazione di mancanza di forza addominale e quindi
migliorare anche la sensazione digestiva
• Favorire l’attivazione sinergica di tutta la muscolatura addominale con i retti
dell’addome
ATTENZIONE! non è obiettivo della fisioterapia ridurre la pancetta, quella migliora man mano
che si risponde agli esercizi di attivazione muscolare. Non misuriamo il progresso in riduzione
dello spazio tra i due muscoli retti
Esercizi specifici
Di seguito alcuni esercizi indicati, da eseguire sotto la guida di un professionista o dopo aver
appreso la tecnica corretta.
1. Respirazione diaframmatica con attivazione del trasverso
◦ Sdraiati supina, ginocchia flesse.
◦ Inspira gonfiando il ventre, poi espira contraendo la “panciera” addominale,
mantenendo la colonna neutra.
◦ Ripeti 10–15 volte.
2. Tilt pelvico
◦ Supina, piedi a terra.
◦ Inclina il bacino verso l’alto, appiattendo la zona lombare.
◦ Mantieni 5 secondi, rilassa e ripeti 10–12 volte.
3. Sollevamento del braccio opposto-gamba (Bird Dog modificato)
◦ In quadrupedia, attiva il core.
◦ Solleva lentamente un braccio in avanti e la gamba opposta indietro, mantenendo
la linea del tronco stabile.
◦ 8–10 ripetizioni per lato.
4. Contrazione dei retti con palla tra le ginocchia
◦ Supina, palla (o cuscino) tra le ginocchia flesse.
◦ Premi la palla contraendo i muscoli addominali profondi.
◦ Mantieni 5 secondi e rilassa, per 10 ripetizioni.
ATTENZIONE! Questi possono solo essere esercizi per cominciare.
LA valutazione con ecografia è fondamentale soprattutto per la progettazione per percorso
riabilitativo adeguato: ad ognuno il proprio tipo di esercizio che favorisce l’attivazione funzionale
dei retti dell’addome.
Non preoccuparti: la letteratura scientifica ci suggerisce anche di eseguire i classici crunch:
bisogna solo introdurli all’interno del tuo percorso riabilitativo in maniera intelligente. Ecco
perchè hai bisogno di un/una fisioterapista.
Tempistiche di recupero
Il percorso di recupero è spontaneo entro l’anno. Consigliamo di riprendere in progressione tutte
le attività che hai interrotto al momento del parto. Se ti sei tenuta attiva in gravidanza(speriamo
di si perchè è fondamentale anche nel pot-parto) riprendi con gradualità quello che hai lasciato.
Se hai necessità di farti seguore da un/una fisioterapista specializzato occorre valutare quale è il
tuo punto di partenza. Ad ogni modo, per rendere un distretto muscolare funzionale, avrai
bisogno di una progressione di esercizi per circa tre mesi. Non esiste un protocollo, è tutto
cucito sulla valutazione iniziale e si progredisce dal più facile al più difficile.
Con costanza e supervisione, è possibile migliorare significativamente la funzione dei retti e,
perchè no, ridurre la pancetta e la distanza dei retti addominali.
Un consiglio spassionato per il post partum: resta attiva! Cammina molto, cammina molto anche
spingendo il passeggino. Non sei fragile, hai solo bisogno di recuperare gradualmente le tue
attività.
Se non sai come fare ti consigliamo di consultare vivamente un/una fisioterapista specializzat*
verso il terzo mese dal post partum per farti guidare verso il recupero migliore e adatto a te.
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