La rottura del tendine d’Achille è un infortunio frequente soprattutto tra sportivi e persone attive, ma può colpire chiunque. Si tratta della lacerazione parziale o completa del tendine che collega il muscolo del polpaccio al calcagno, rendendo difficoltosi o impossibili la flessione plantare e la normale deambulazione. Questo articolo, pensato per un pubblico di non esperti, spiega in modo chiaro e strutturato:
- Cos’è successo?
- Come si diagnostica?
- Come si guarisce?
- Quanto tempo ci vuole?
- Come funziona la riabilitazione?
Cos’è successo?
Il tendine d’Achille è il più robusto del corpo umano, ma anche soggetto a elevate sollecitazioni:
- Meccanismo d’infortunio:
-
-
- Scatto, salto o cambi di direzione.
- Microtraumi ripetuti nel tempo che indeboliscono le fibre tendinee, fino alla rottura.
-
- Tipologie di lesione:
-
- Parziale: alcune fibre si lesionano, spesso accompagnato da dolore acuto e gonfiore.
- Completa: separazione totale del tendine, con sensazione di “colpo secco” e incapacità di spingere con la punta del piede.
- Segni e sintomi principali
- Sensazione di scoppio o “calcio” ricevuto da dietro.
- Gonfiore e lividi nell’area del tendine.
- Difficoltà o impossibilità a camminare normalmente, soprattutto a spingersi in punta di piedi.
Come si diagnostica?
La diagnosi precoce è essenziale per programmare il percorso di recupero più adatto:
1- Anamnesi e esame obiettivo:
- Il medico attraverso la palpazione del polpaccio valuta il movimento del piede. In caso di lesione completa il piede non si muoverà in risposta allo squising (segno di Thompson).
- Valutazione della forza muscolare e del range di movimento.
2- Diagnostica per immagini:
- Ecografia muscolo-tendinea: utile per valutare la lesione tendinea.
- Risonanza magnetica (RM): fornisce immagini dettagliate e consente di pianificare un intervento chirurgico nei casi più complessi.
Come si guarisce?
Il trattamento dipende da età, livello di attività fisica e tipo di rottura:
Opzione conservativa
- Indicata per:
-
-
- Lesioni parziali o soggetti a basso fabbisogno funzionale.
- Pazienti con controindicazioni chirurgiche.
-
- Approccio:
-
- Immobilizzazione: stabilizzazione del piede in equinismo (punta in basso) con tutori o gessi per 6–8 settimane.
- Progressiva riduzione dell’inclinazione: adattamento a una posizione più neutra per favorire la guarigione in approssimazione.
- Opzione chirurgica
- Indicata per:
-
-
- Rotture complete, specialmente in sportivi e soggetti giovani.
-
- Approccio:
-
- Sutura diretta: avvicinamento e sutura delle due estremità tendinee.
- Tecniche percutanee o mini-invasive: riducono il rischio di complicanze cutanee.
- Immobilizzazione post-operatoria simile al trattamento conservativo, ma spesso con tempi leggermente più rapidi per il carico.
Quanto tempo ci vuole?
Il percorso di recupero varia in base al tipo di trattamento e al grado di lesione:
Fase | Conservativa | Chirurgica |
Immobilizzazione | 6–8 settimane | 4–6 settimane |
Inizio carico protetto | dopo 4–6 settimane | dopo 2–4 settimane |
Carico completo | 8–10 settimane | 6–8 settimane |
Ripresa attività motoria | 12–16 settimane | 10–14 settimane |
Ritorno allo sport | 4–6 mesi | 3–5 mesi |
Nota: i tempi possono subire variazioni in base all’età, alla compliance del paziente e alla presenza di eventuali complicanze (rigidità articolare, tendinite, problematiche cicatriziali).
Come funziona la riabilitazione?
La riabilitazione è fondamentale per ripristinare forza, flessibilità e funzionalità:
Fase protetta (0–6 settimane)
- Obiettivi: proteggere la riparazione tendinea, prevenire atrofia muscolare e complicanze vascolari.
- Interventi: mobilizzazione attiva-assistita delle dita del piede, rinforzo isometrico del polpaccio senza carico e esercizi di propulsione a carico minimo.
Fase di carico progressivo (6–12 settimane)
- Obiettivi: aumentare gradualmente il carico sul tendine e migliorare la propriocezione.
- Interventi: esercizi con elastici, camminate, cyclette senza resistenza, iniziale stretching del polpaccio.
Fase di potenziamento e rieducazione funzionale (3–4 mesi)
- Obiettivi: recupero completo di forza e tecnica del passo.
- Interventi: squat parziali, affondi, esercizi pliometrici leggeri (salti a piedi uniti), esercizi su superfici instabili.
Ritorno allo sport specifico (4–6 mesi)
- Obiettivi: reinserimento graduale all’attività ad alto impatto, prevenzione delle recidive.
- Interventi: corsa su tapis roulant, esercizi di velocità, cambi di direzione, lavoro di potenza e resistenza.
Conclusioni
La rottura del tendine d’Achille è un infortunio serio ma, se gestito tempestivamente e con un percorso di riabilitazione strutturato, permette un recupero funzionale completo. Comprendere le fasi di diagnosi, trattamento e riabilitazione aiuta a coinvolgere attivamente il paziente nel proprio percorso di guarigione, favorendo un ritorno sicuro alle attività quotidiane e sportive.
Hai bisogno di una valutazione personalizzata?
Presso SPORT CLINIC offriamo:
✅ Consulenze specialistiche fisioterapiche
✅ Programmi di esercizi su misura
✅ Trattamenti avanzati
📍 Prenota la tua visita e torna a camminare con serenità.